Rapallo

Politica dei due forni sul Parco

Prima l’adesione, poi il ricorso

Politica dei due forni sul Parco
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Continua a far discutere l’adesione di Rapallo al nascente Parco Nazionale di Portofino: non solo per le frizioni interne alla maggioranza - con la netta contrarietà della Lega palesata nel corso della discussione e delle votazioni del Consiglio comunale dell’11 ottobre scorso - ma anche per via di quella politica dei due forni che l’amministrazione cittadina sembra aver adottato sul tema, portando comunque avanti anche la via del ricorso al Tar contro le scelte del Ministro della Transizione Ecologica.

Prima l'adesionePolitica dei due forni sul Parco 

Facciamo un passo indietro. L’adesione rapallese alla nascente area protetta era sin da subito apparsa come un timido capolavoro di equilibrismo in grado di tutelare da un lato le istanze ambientaliste e dall’altro l’economia (soprattutto quella edilizia) dell’intero territorio cittadino. Di fatto, quegli 800 ettari (pari a circa il 25% del territorio) che il parlamentino rapallese aveva concesso al nascente parco, escludono tutte le zone urbanizzate e coincidono per lo più con quelle aree cittadine già ampiamente tutelate dal nuovo Puc. E non a caso, lo strumento urbanistico cittadino era stato richiamato più volte in Consiglio per precisare che l’adesione al Parco nazionale non avrebbe in alcun modo inficiato la realizzazione di opere strategiche come la realizzazione della strada nel bosco, l’ipotesi del tunnel Rapallo-Santa e di quello con la Val Fontanabuona che nei giorni scorsi il sindaco Carlo Bagnasco ha nei giorni scorsi dipinto come potenziale «sfogo per il traffico costiero in caso di problematiche sulla rete autostradale del Tigullio» auspicando una definitiva svolta «per un’opera attesa da oltre 60 anni».
Eppure, nonostante l’impatto ridotto sullo sviluppo della città, il Comune ha deciso di portare avanti anche la strada del ricorso, così come votato dal Consiglio a inizio aprile e deliberato ai primi di agosto dalla giunta che aveva incaricato l’avvocato Luigi Cocchi di resistere in giudizio contro la «proposta tecnica di perimetrazione e zonizzazione provvisoria del Parco Nazionale di Portofino e delle relative misure di salvaguardia» contestandone sia i contenuti che la tempistica imposta.
Un ricorso che, all’indomani dell’ultimo Consiglio, si riteneva potesse essere abbandonato d’ufficio. Nei fatti però il ricorso non escluderebbe necessariamente l’adesione di Rapallo, ma potrebbe invece rappresentare la “scialuppa di salvataggio” dell’amministrazione nel caso in cui Ispra e Ministero dovessero proseguire autonomamente, decidendo d’imperio senza assecondare le richieste e proposte avanzate da quei Comuni del territorio che hanno già aderito (Portofino, Camogli, Santa Margherita, Rapallo, Zoagli, Chiavari e Coreglia) e da quelli che stanno ancora valutando una possibile adesione come Uscio, Leivi e San Colombano.

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